la sfida di passare da più di 30 porti cargo nel 2009 a uno solo.
Quel fatidico momento in cui stai esaurendo la batteria del tuo cellulare e chiedi un caricabatterie. Sorpresa: la persona ha un Android e tu usi un iPhone. O vice versa. Bene allora, La Commissione Europea vuole porre fine a questa “tragica” scena tradizionale con una porta comune per i cellulari. Ancora.
Le stesse vecchie ragioni… e le stesse sfide
Poche ore fa si è svolto un dibattito al Parlamento Europeo dove è stato messo sul tavolo uno dei temi più controversi del panorama mobile: porti di carico e la necessità di unificarli.

Come riassume su Twitter il commissario europeo Maros Sefcovic, la Commissione europea sostiene con forza l’“armonizzazione” dei caricatori mobili, considerando di elevare questa necessità a un approccio legislativo. O qual è lo stesso, legiferare sui porti mercantili per raggiungere l’impegno dei produttori.
La @EU_Commission sostiene fortemente l’armonizzazione dei caricatori per cellulari. Nel 2009 avevamo > 30 soluzioni di ricarica. Ora 3 soluzioni principali. Nella discussione w #industry insistiamo sui seguenti obiettivi ✔️convenienza per il consumatore ✔️sicurezza e interoperabilità ✔️riduzione dei rifiuti elettronici. pic.twitter.com/jdcJ8pIk7s

– Maroš Šefčovič🇪🇺 (@MarosSefcovic) 13 gennaio 2020
I motivi addotti ricaricare con il caricabatterie universale sono vecchie conoscenzecon la sostenibilità come bandiera, ma con altri due obiettivi:

- IL riduzione dei rifiuti elettronici generati A causa della necessità di acquistare caricabatterie di marchi specifici per diversi dispositivi mobili. Secondo l’UE, i vecchi caricatori rappresentano 51.000 tonnellate di rifiuti all’anno.
- IL sicurezza e interoperabilitàpoiché aprirebbe le porte a uno standard con caratteristiche comuni, in modo che un unico caricabatterie possa essere utilizzato per più dispositivi o scambiato.
- Conseguentemente al punto precedente, semplificare la vita agli utentiche non avrebbero bisogno di tanti caricatori.
Non è la prima volta che l’Unione europea si adopera per raggiungere questo obiettivo, ma Dipenderà dalla flessibilità e dall’obbligatorietà di questi che la porta di ricarica universale arrivi prima piuttosto che dopo.
Ed è che le misure non vincolanti “non hanno raggiunto gli obiettivi dei colegislatori, gli accordi volontari tra diversi attori del settore non hanno prodotto i risultati sperati”, come si legge in questa nota informativa del Parlamento europeo.

Un’unica porta per caricarli tutti?
Peggio ancora, potrebbe andare peggio. Ed è quello fino al 2009 era possibile trovare più di 30 diverse porte di ricarica. A quel tempo, l’Unione Europea ha approvato uno standard che considerava la porta microUSB come l’opzione predefinita per i produttori di telefoni cellulari. Questa decisione si è concretizzata grazie all’accordo tra la Commissione e diverse associazioni e fino a 14 produttori: Apple, Emblaze Mobile, Huawei, LG, Motorola, NEC, Nokia, Qualcomm, RIM, Samsung, SonyEricsson, TCT (ALCATEL), Texas Instruments e Atmel.
Dopo mesi di burocrazia, questo “protocollo d’intesa” è andato avanti… ma scaduto nel 2014 con relativo successoMentre molti marchi hanno optato per lo standard microUSB, altri come Apple hanno introdotto il suo standard Lightning proprietario, che in senso stretto è compatibile con microUSB tramite un adattatore.
Questa evoluzione si riflette nel rapporto ‘Caricabatterie standard per telefoni cellulari’ pubblicato nel 2018, dove si specifica che “nel febbraio 2013, il 90% dei nuovi dispositivi ha rispettato l’impegno concordato”, ottenendo una riduzione da sei a 21 milioni di caricatori in meno dal 2011 al 2013.

Da qui in poi, nel 2018 è stato concordato un nuovo “memorandum d’intesa” volontario, ma questo era ancora senza garantire l’interoperabilità. Nell’ultimo decennio la diversità di alternative durante la ricarica del cellulare è riuscita a ridursi alla situazione attuale, dove troviamo USB 2.0 Micro B, USB-C e Lightning.
Come si legge nel report, nel primo “protocollo d’intesa” gli adattatori erano consentiti, ma l’arrivo dell’USB-C e dei suoi vantaggi sembra che l’adozione di soluzioni brevettate non sia giustificabile in termini di necessità, reversibilità o trasmissione dati. Tuttavia, né esclude l’arrivo di nuovi standard proprietari in futuro.
Il promemoria del 2018 ha ricevuto feedback da uno degli attori principali: Apple. Secondo Cupertino, questo regolamento piuttosto che promuovere l’innovazione, la congelerebbe, risultando “dannose per l’ambiente e inutilmente dannose per i clienti“.
