Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto….

…e il fatto è che dietro quella clamorosa affermazione si cela il progetto di uno sviluppatore di videogiochi indipendente che sta lavorando per lanciarsi nel mondo di Wii-Ware.

Luc Bernard, diventato famoso (fama racchiusa nel mondo dello sviluppo DS, intendiamoci) per aver inviato a Kotaku alcune interessanti immagini del suo lavoro, ha visto come il suo grande progetto “L’immagi___one è l’unica via di fuga” per Nintendo DS è stato vittima della censura da parte di Nintendo of America, a causa del suo intento di affrontare l’olocausto e l’uso di immagini ___onalsocialiste tedesche. “Non ci sono piani per quel gioco, almeno non in Nord America”. ed è che la cosa dipinge che in Europa sì potremo godercela.

Ma entriamo nella valutazione dettagliata del contenuto del gioco. È violento? Fa o costituisce un’apologia chiara del ___smo? Promuove l’odio o la segregazione razziale? la risposta non può che essere un meridiano e sonoro NO. Vediamo di cosa si tratta.

Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto…

Controlleremo un ragazzino ebreo, che vive in Francia durante l’occupazione da parte della Germania nel bel mezzo della guerra.

Intento a sfuggire agli orrori e alla violenza circostanti, immagina un mondo fantastico di cui parla il gioco. Certo, questo mondo mescolerà eventi reali con quelli fittizi. L’idea, che mi sembra fantastica, è quella di “educare” i giocatori sulle atrocità subite da molti bambini durante l’olocausto in modo divertente e divertente.

Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto…

Vale la pena chiedersi, il modo in cui presenta l’ambiente, i personaggi e le situazioni è cruento? pieno di sangue, smembramento o qualcosa di simile che provocherebbe un esaurimento nervoso a Jack Thompson? Niente è più lontano dalla realtà. L’estetica del gioco, per darti un’idea, ha più a che fare con Tim Burton o Cartoon Network che con ‘Call of Duty’. Colori marroni o bianco e nero (elementi che cercano di riportarci al cinema espressionista) e il tutto contornato da un’aura di misticismo ed eleganza che lo allontanano anni luce dall’essere selvaggiamente violento.

Ed è questo il problema, la violenza che sprigiona questo titolo non è altro che la cruda violenza che le cifre mostrano. Ed è che in ciò che non viene tagliato, è nel fornire dati sul numero di morti o sulle atrocità della guerra. Ma alla fine, questi numeri sono gli stessi che si trovano in un’enciclopedia.

Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto…

La domanda, il dubbio, la domanda che mi assale si basa sulla concezione stessa del videogioco.

Io sono tra quelli che difendono il videogioco come elemento di espressione artistica, credo che sia un supporto che anni fa trascendeva la sola intenzione di intrattenimento e che oggi dovremmo considerarlo ugualmente valido come percorso di espressione o come strumento educativo. Su questa base, e secondo le dichiarazioni di Nintendo America, non posso fare a meno di chiedermi: questo gioco in particolare non è un buon gioco (per Nintendo) perché ha lo scopo di educare oltre che intrattenere? Forse perché si propone di raggiungere un punto in più… di sensibilizzare?

Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto…

Se le ragioni addotte riguardassero la sua qualità tecnica, capirei. Se le motivazioni si basassero sul fatto che Nintendo DS non ha visto videogiochi violenti nella sua già lunga storia, capirei. Ma a quanto pare nessuna di queste due cose può essere vera. Il gioco a priori sembra eccellente e la piattaforma portatile di Nintendo è stata visitata senza andare molto oltre da giochi come “Assassin’s Creed: Altair Chronicles” o “Call of Duty DS” da un po’ di tempo.

È questo doppio standard che mi dà fastidio. Forse perché parliamo del gioco di uno sviluppatore indipendente, chissà se ‘Imagination is the only Scape’ avesse avuto il supporto di una grossa casa di produzione, non avrebbe visto sminuire il suo percorso verso la pubblicazione.

Onestamente, preferisco pensare che Nintendo abbia deciso di non andare avanti con questo videogioco a causa della mancanza di supporto da parte di una grande azienda dietro di esso, piuttosto che contemplare la possibilità che l’argomento possa essere sembrato troppo lurido e serio per il loro laptop, dal momento che se così fosse, augurerei con tutto il cuore la mia forza che quella fetta di ‘creatori di giochi e console per bambini e piccoli’ che sopportano da anni e da cui cercano di distinguersi con alcuni titoli, cadesse su di loro con tutto il peso della legge (è una metafora, capitemi, direi lo stesso se fossero Sony o Microsoft).

Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto…

Signori, i videogiochi si sono evoluti e dicono già cose importanti, sono già un metodo di espressione, una rivoluzione culturale come lo fu il video negli anni Ottanta. E noi dobbiamo essere la loro bandiera e difenderli con le unghie e con i denti. È passato il tempo in cui un gioco era solo per giocare e cercava di farci attraversare la strada con un coniglietto mentre schivavamo le auto, ora dovremmo aspirare a qualcosa di più profondo, anche se alcune aziende si ostinano a dirci di no.

Se è stato possibile sensibilizzare le persone con film e documentari, perchéI videogiochi non saranno in grado di prendere la loro fetta di torta e fingere di essere qualcosa di più di un semplice intrattenimento.

In ogni caso, il forum di discussione rimane aperto. Pensate signori, pensate.

Nintendo America non osa con un gioco sull’Olocausto…

PS Questo articolo non riguarda la creazione di polemiche attorno a un brand specifico, penso che sia una questione che riguarda il mondo dei videogiochi in generale. Via | Kotaku