‘Resident Evil 5’. Primo contatto della demo.
È passato quasi un mese da quando Capcom ha rilasciato per il mercato giapponese la demo del suo sempre più vicino ‘Resident Evil 5‘. Una demo che sorprendentemente aveva la lingua spagnola, come ai bei vecchi tempi di SNK.
L’attrazione principale di questa nuova puntata è senza dubbio la sua modalità cooperativa. Qualcosa di sempre più comune di questi tempi, e che in questo caso diventa di vitale importanza, pur avendo una IA più che corretta.
E il problema, a seconda di come lo guardi, è quello non ci sono stati grandi cambiamenti dalla quarta puntata, che a volte sembra una versione 4.5 di esso, ma che a ogni buon fan della saga (che non è più tale saga, perché ‘RE4’ era lontano dall’originale e i più puristi non lo considerano più come tale ) non vi deluderà minimamente.

Nel mio caso lo è stato. La demo mi ha incantato in termini generali, sebbene non sia esente da fallimenti e qualche delusione occasionale. Ma ovviamente, ogni volta che sento la parola ‘cattivo ospite‘ Esco pazzo. È una delle mie saghe fetish.
Per cominciare, ciò che entra attraverso gli occhi. La sezione grafica potrebbe essere descritta come normale. Non troppo sorprendente nonostante abbia un bell’aspetto. Ma per una saga con una tale reputazione, penso che si dovrebbe pretendere di più. Ci sono, sì, più parti della decorazione su cui possiamo interagire, come eliminare teschi appesi o frutta sparsi per il luogo (e che a volte ci daranno munizioni, tra le altre cose). Ma come ho detto, avrebbero potuto impegnarsi di più. Anche se dai, non è qualcosa che mi tiene sveglio la notte, mi piacciono ancora quegli schizzi di sangue pixellati dal primo “Biohazard” della prima console Sony.

È sorprendente, sì, quanto sia cambiato Chris Redfield. Sembra che non sia andata persa una sola partita del nostro Rafa Nadal, perché la sua somiglianza con il tennista è più che evidente. Immagino tu sappia cosa intendo. La sua compagna Sheva, invece, eredita la classica abilità delle donne per questo genere di giochi: l’agilità. Molto scioccanti le sue ultime mosse contro gli infetti.
L’interazione tra i due personaggi sarà perfetta. In ogni momento sapremo dove si trova il nostro partner con la semplice pressione di un pulsante e possiamo persino chiedergli aiuto se ci troviamo in una situazione difficile. La cosa migliore da fare, in base all’esperienza personale, è non allontanarsi troppo dal proprio compagno, perché se viene catturato da un nemico con un solo colpo, lo si può liberare senza spendere munizioni. Ed è che… devi vedere cosa distribuiscono in questa puntata. In più di un’occasione si ricorrerà allo sparo in qualche punto vitale di una persona infetta (testa, gambe) per avvicinarsi immediatamente, approfittando del fatto che sono storditi e distribuire un biscotto che la finirà con un colpo della penna nella maggior parte dei casi.

E continuo con l’interazione tra i due personaggi, poiché come vi abbiamo detto molto tempo fa, non ci saranno pause durante l’accesso all’inventario. Qualcosa che per me è stato un completo successo. Francamente intuitivo ed efficace. Con quattro speciali slot ad accesso diretto (in qualche modo simili al deludente “Alone in the Dark”) in cui possiamo mettere quello che vogliamo. La cosa più consigliabile è posizionare un’arma e qualche erba per guarire, ma la scelta è sempre tua. E se abbiamo bisogno di qualcosa dal collega, nella stessa finestra, premendo un altro pulsante, vedremo il suo inventario e potremo dirgli cosa vogliamo, che poi si illuminerà sul suo schermo.
A causa della sua natura, nella demo Sheva recita nelle scene in cui ha bisogno di aiuto per raggiungere un’altra area di difficile accesso. Che si tratti di una scala a più piani o di saltare in un altro edificio. Scene che abbiamo visto molto tempo fa nei video, come quella del personaggio con la motosega, a cui si affianca quello con l’ascia nella prima missione che possiamo selezionare. Entrambi i nemici sono più facili da abbattere del previsto, anche se richiederanno molte munizioni per raggiungere tale obiettivo.

La cosa brutta, e qui arriva una delle delusioni, è che viene mantenuto il solito gameplay. Molto limitato e abbastanza scaduto per questi tempi. Con quei turni, quell’impossibilità di sparare mentre si corre (anche se si dice che nella versione verrà implementato, come il sistema di copertura, ma non so più cosa pensare), e in definitiva, quella lentezza che ha sempre prevalso in la saga. Sì, fa parte della loro etichetta, ma è un po’ divertente a seconda della situazione (ricordate il video fatto dai fan?). In ogni caso, avendo tante consegne, si è già abituati a questo tipo di situazioni e sappiamo qual è il modo migliore per affrontarle. Inoltre, se ci troviamo in difficoltà, avremo sempre qualcuno a cui rivolgerci.
Ciò che non è accettabile, e qui arriva un’altra delle delusioni che ho visto nella demo, è lo schermo rotto. Per usare un eufemismo. Chi può pensare di non sfruttare appieno lo schermo? È solo che vedere quelle zone vuote… non ha nome. Suppongo che nella versione finale ne trarranno il massimo vantaggio, oltre ad abilitare l’opzione per selezionarlo sia in orizzontale che in verticale. In caso contrario, ricorrere esclusivamente alla modalità online, ognuno con il suo schermo intero e un buon visore per contribuire a rendere l’immersione totale.
Insomma, un titolo che, salvo quegli aspetti specifici, riesce a passare con una nota. Almeno dal mio punto di vista, ovviamente.

Scheda tecnica: Resident Evil 5
- piattaforme: PS3 e Xbox 360 (demo analizzata)
- Distributore: Capcom
- Studia: Capcom
- Lancio: 13 marzo
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